GENADAS

Insediamento della curatoria Valenza, nell'attuale territorio di Nureci

Denominazioni alternative
Gonare, Genatas, Genadis, Ianades, Ianaders, Ianands, Canades, Genades, Tinades, Tirades
 
Localizzazione geografica e situazione attuale
IGM foglio 529 sezione II - Usellus, scala 1:25.000; altitudine ca. 260 metri s.l.m. - Toponimi segnalati: Genadas; N.S.d'Itria
Si trovava nell'attuale omonima località, circa 1,5 km a sud di Nureci e situato nei pressi dell'attuale chiesa dedicata alla Vergine d'Itria, su un poggio compreso fra i corsi d'acqua, Porta, Flumini e Masoni Ierru e nelle vicinanze di una sorgente perenne. L'area, che si estende ai piedi dell'altopiano basaltico denominato la Grande Giara, è lievemente ondulata, oggi quasi priva di vegetazione ed attualmente utilizzata per il pascolo e la coltivazione di foraggio e cereali.
Una ricognizione in superficie operata tra la fine del 1999 e l'inizio del 2000, ha permesso d'individuare frammenti di coppi, laterizi, stoviglie e nessuna traccia muraria visibile; tra le macerie dell'antica chiesa demolita di San Giorgio, si trovano alcune vasche parallelepipede in trachite
​Antica diocesi di appartenenza: Arborea
 
Notizie e documenti storici
La prima attestazione risale al pagamento delle decime ecclesiastiche dovute nel 1341 da Gonario Serra, rettore della Ecclesia S.Georgi di Villa Gonare. Per tale anno le imposte vengono versate in associazione alla villa di Nurichi, l'attuale Nureci e l'anno successivo lo stesso rettore versa a Filippo Mameli, 2 libbre, 17 soldi e 6 denari. Per il periodo 1346/50 il rettore di Genadis mantiene anche la cappellania di Dorsolo, forse da identificarsi con l'attuale Assolo. Nel 1388 Genadas è rappresentata dal proprio majore che con altri 9 abitanti, presenziano alla stipula di pace tra Eleonora d'Arborea e Giovanni d'Aragona. Nel 1417 Iannadis e Nureci sono concessi al vicerè Giovanni Corbera e nel 1453 Tinades è oggetto di compravendita fra Antonio de Sena e Pietro Joffrè. Nel 1479 l'insediamento, che risulta abbandonato, viene assegnato ad Enrico de Enriquez. L'ultimo atto segnalato è l'investitura del feudo in favore di Ludovico d'Erill, datato 1494 e che conferma lo spopolamento del villaggio. Francesco Fara nel 1584 segnala l'oppidum Tinades ed Angius quasi 300 anni dopo, imputa l'abbandono ai continui saccheggi da parte di bande di malviventi, che costrinsero l'inerme popolazione a trasferirsi nel vicino villaggio di Nureci
 
Luoghi di culto 
Attualmente sul sito si trova una chiesa dedicata alla Vergine d'Itria, ricostruita nei primi del Novecento su un impianto originario che molto probabilmente risaliva al Seicento. La chiesa della villa medievale, pertinente alla diocesi arborense, era dedicata a San Giorgio che, se fosse il vescovo di Suelli, daterebbe la fabbrica a partire dal XII secolo; invece, l'intitolazione a San Giorgio martire potrebbe riportare all'epoca bizantina e ciò non sarebbe da escludere, considerati i ritrovamenti funerari altomedievali in aree non distanti. Ora non vi è più traccia della chiesa di San Giorgio, che era ancora documentata in un elenco dei luoghi di culto della diocesi di Oristano, stilato nella seconda metà del Settecento.
Nella carta IGM è segnalata la chiesa denominata "N. S. d'Itria" e poco più a nord è rilevato il toponimo "Santa Barbara" dove si trova il nuraghe omonimo; di un'eventuale chiesa con la vocazione a questa santa, al momento non risulta documentazione
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Per saperne di più
Comune di Nureci   -


Scheda dall'articolo "Il villaggio abbandonato di Genadas"  - Maria Carmen Locci, pubblicato in QUAVAS n. 2 "Vita e morte dei villaggi rurali tra medioevo ed età moderna"