MONTE CARELLO

Monte Carello: insediamento della curatoria Monte Carello, nell'attuale territorio di Trinità d'Agultu 

Denominazioni alternative
Monte Carollo, Monti Carello, Montecaredis
 
Localizzazione geografica e situazione attuale
IGM foglio 441 sezione I - Viddalba, scala 1:25.000; altitudine ca. 400 metri s.l.m. - toponimi e monumenti segnalati: Monticareddu; S. Natoria; S. Michele
L’area, priva di monumenti archeologici che testimonierebbero un’antica frequentazione del luogo, è in gran parte incolta e adibita a pascolo bovino, con diversi stazzi , alcuni in abbandono e altri riconvertiti anche a casa vacanza e agriturismo
Circa 1,5 km a nord del sito, si trova la chiesa campestre di San Michele, mentre 2,5 km a sud, in territorio comunale di Viddalba, vi è la zona di S. Natoria, in cui si trovava un’omonima chiesa
Antica diocesi di appartenenza: Civita
 
Notizie e documenti storici
La prima menzione di cui si è a conoscenza riguardo l’insediamento, è la carta d’infeudazione in favore di Giacomo Carroz, datata 1330, pochi anni dopo l’invasione della Gallura da parte degli aragonesi avvenuta nel 1324. Nelle Rationes Decimarum del 1341, viene menzionato un tale “domino Gavino de Rosas rectore ecclesie Montecarollo”, mentre nelle Taxationes Beneficiorum del 1350 circa, Monti Carello risulta associata nel pagamento dell’imposta, alle ville di Tempio, Aggius e Latinacho. Nel 1358, è posseduta da Bernat de Ladrera e in base alla tassazione del periodo, che si rifà alle precedenti imposte fondiarie pisane, si potrebbe ipotizzare una consistenza demografica dai 250 ai 300 abitanti. Nei decenni di guerre che vedono una parte dei Sardi opporsi all’invasione iberica, quasi tutti i centri galluresi si spopolano e nel 1421, quando orami l’isola è stata assoggettata, Monticaredis, disabitata da cinquant’anni, viene infeudata a Rambaldo de Corbaria e mai più si riprenderà. Il Vidal, poco prima della metà del Seicento, menziona l’abitato perduto di Careddum, oltre a uno denominato S. Anatoria e così l’Aleo, meno di mezzo secolo più tardi. Nessuno degli storici del passato, compreso l’Angius, sono riusciti a individuare l’esatta ubicazione della villa, che alcuni assegnano alla curatoria di Taras. Il Panedda, rifacendosi alle imposte marittime a cui era assoggettata la villa nel Compartiment del 1358, ipotizza che questa potesse avere un’appendice prossima alla costa, individuabile con l’attuale paese di Trinità d’Agultu  
 
Luoghi di culto
Nelle Rationes Decimarum è esplicitamente nominata la “ecclesie Montecarollo” e il beneficio ecclesiastico è gravato d’imposta anche nelle Taxationes Beneficiorum ma non si conosce l’intitolazione del luogo o luoghi di culto dell’abitato. La chiesetta campestre di San Michele, posta 1,5 km a nord dell’attuale area di Monticareddu, potrebbe essere di antiche origini e un’altra chiesa, dedicata a Sant’Anatolia, in località Santa Natoria, a circa 2,5 km in agro comunale di Viddalba, è oggetto di visita pastorale nel 1745, pertinente alla parrocchia di Aggius e ora scomparsa
Nella carta IGM, sono riportate la chiesa di San Michele e la località S. Natoria, che ad ogni modo non si trovano nella regione di Monticareddu
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Per la realizzazione della scheda è stato consultato il testo "Il Giudicato di Gallura" di Dionigi Panedda - info sulla pubblicazione